martedì 15 novembre 2011

Immaginazione migrante


A chi leggerà questo post  dico che quanto scrivo è  solo frutto della mia immaginazione ed ad  essa attribuibile e quindi assolutamente opinabile.
Credo che l'immaginazione abbia fatto negli  ultimi anni un salto di qualità anche per  merito del linguaggio globale, di Internet e  della pratica del blog e che sia diventata cioè  appannaggio di una collettività sempre piu'  ampia che esprime attraverso essa un  comune sentire.


***L’immaginazione nel mondo post-elettronico  ha abbandonato i territori tipici in cui ha  sempre abitato, come, ad esempio, quelli  dell’arte, del mito e del rito, per entrare a  far parte del lavoro quotidiano della gente comune in molte società*** (Arjun Appadurai,  Modernità in polvere , 2001).


Io mi considero "migrante" per vita, per  lavoro,  per desiderio e gli incontri  significativi del mio vivere sono avvenuti  sia con persone, sia con parole, ma  soprattutto con immagini, che ho raccolto,  coltivato, innaffiato ogni giorno e riletto,  riscritto attraverso l'immaginazione ed il  ricordo.
Questo modo di raccontarmi la vita fatto di colori, di segni,  di parole sottaciute è  anche il mio modo di essere blog. 


Se ci si guarda attorno sui muri di New York  si ha la netta percezione di come i graffiti  rappresentino una immaginazione collettiva e  migrante, capace di coinvolgere interi gruppi  e mescolarsi insieme attraverso l'uso di una  creatività visiva straordinaria.
Le migrazioni di individui e conseguentemente  di culture ha favorito questo comune sentire,
Arjun Appadurai, ci racconta di modernity at  large, di una nuova modalità di  comunicazione che lui individua in una interconnessione tra  media elettronici e migrazioni sociali.


I blog io credo siano  parte integrante di questa modernità  diffusa, di questo sentire diversamente la  comunicazione. Ciò  che caratterizza il blog, in maniera  sempre piu' forte è l'immagine,  la parola da sempre ha caratterizzato la  comunicazione,  l'immagine meno, essa era  demandata agli addetti ai lavori, ora  diventa patrimonio di tutti e si avvale  dell'immaginazione per prendere forma, per  vivere e per migrare da uno spazio ad un  altro e per raccogliere attorno a sè un  popolo di "migranti".

1 commento:

  1. Condivido completamente. La Rete sta modificando gli esseri umani e la loro percezione della realtà. Ma legato a questo mutamento io noto anche che possono cambiare i comportamenti indotti da questa mutata percezione della Realtà che Internet sta veicolando da una quindicina d'anni

    Nello specifico poi se parliamo di immaginazione mi sembra di assistere all'interconnessione di tutti quei territori che in precedenza erano separati: la Pittura, la Letteratura, la Fotografia, la Grafica, il Cinema, la Comunicazione in genere...tutto si sta compenetrando in modo molto fecondo. Per quello io ipotizzo l'emergere di un nuovo linguaggio che fonda e comprenda tutte queste discipline un tempo "isolate"
    Ti faccio un esempio che sperimento direttamente su di me da qualche anno: io mi sento portato istintivamente a scrivere "per immagini" ciò un tempo avveniva semplicemente nei testi che scrivevo. Mi ero infatti reso conto che in me il pensiero era essenzialmente un "pensiero visivo" e ogni concetto ogni riflessione per quanto complessa io l'ancoravo sempre ad una immagine, ad una metafora concreta e visualizzabile con l'immaginazione
    Poi utilizzando il blog e una sorta di scrittura sperimentale che ho adottato sul blog mi sono accorto che per me scrivere era un tutt'uno con l'uso di musiche e fotografie.
    Oggi ipotizzo che in futuro per tutti quanti non esisterà più un linguaggio testuale, uno visivo uno cinematografico, uno musicale e così via.
    Secondo me siamo agli albori di una mutazione epocale. L'uomo che da origine ad un nuovo linguaggio "globale" che convoglia il suo bisogno di espressività e comunicazione.

    E questo linguaggio è un qualcosa di fluido, elastico, sempre mutevole e inglobante
    Nel senso che fa proprie tutte le forme espressive conosciute in precedenza.

    Ironicamente dicevo a degli amici che alla Rete ancora manca giusto il senso del tatto e l'olfatto.

    Te lo immagini che ad ogni post fatto di immagini, (o video) di parole, di musiche, ci puoi associare un profumo specifico, che ne so: incenso, cedro, mirra, pino silvestre, sandalo, lavanda, hashish e chi più ne ha più ne metta!

    Ecco tanto per dire...

    p.s. ti linko :-)

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